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Data Pubblicazione: lunedì 21 marzo 2016
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Parte la legge contro lo spreco alimentare

La Camera approva la legge finalizzata a ridurre lo spreco alimentare, composta da otto disegni di legge. L’obiettivo è senz’altro quello di recuperare cibo che altrimenti rimarrebbe inutilizzato e occuparsi della sua distribuzione, tramite associazioni volontarie, presso i più bisognosi. Un modo per dare un contributo alla società, soprattutto a quella parte formata da persone meno fortunate e che non sempre dispongono di cibo a volontà, come capita invece a molti altri italiani, che cadono negli sprechi.

Secondo la nuova legge saranno catalogati i settori che possono partecipare all’iniziativa, facendo una distinzione tra le varie cibarie. La proposta riguarda sia la grande distribuzione, piuttosto che il settore agricolo e ristorativo. Questi potranno donare le eccedenze alimentari (quindi a titolo assolutamente gratuito) ad organizzazioni private senza scopo di lucro, come le Onlus. I prodotti alimentari ricavati verranno consegnati ai bisognosi, tramite un’operazione di cui si faranno carico le stesse associazioni.

Gli alimenti devono, ovviamente, risultare idonei prima di essere consegnati e potranno essere accettati anche se hanno superato il termine minimo di conservazione; l’importante è che l’imballaggio sia fatto come si deve e sia stata rispettata una corretta conservazione. Nel caso in cui i prodotti non fossero ritenuti idonei, questi potranno essere destinati ad animali o per compostaggio e altri usi.

È stato, inoltre, modificato un articolo del ddl, secondo cui viene incentivata la donazione di medicinali non utilizzati, conservati correttamente e non scaduti. Sarà, così, anche questo un modo per evitare gli sprechi in un’altra categoria importante, come la salute.

Lo spreco alimentare è una vera e propria “piaga” della nostra società, che bisogna combattere sia per una questione di economicità, in quanto buttare cibo ha un costo, è una spesa non da poco, ma anche per una questione etica e morale, considerando che ci sono tantissime persone che faticano ad arrivare a fine mese, o proprio non ci arrivano.

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